L’ernia è la fuoriuscita di un viscere o di una parte di esso dalla cavità addominale che lo contiene, attraverso lo slargamento di un foro, per cause ancora non pienamente conosciute, ma, sicuramente, per una predisposizione fin dalla nascita.
La manifestazione clinica più evidente è la comparsa di una tumefazione, delle dimensioni che possono andare da quelle di una ciliegia sino a quelle di un grosso ananas.
Molte volte però l’ernia può anche non manifestarsi all’esterno in maniera evidente e dare segno di sé soltanto attraverso alcuni sintomi quali sensazioni di peso, bruciore, dolore nella regione inguinale soprattutto stando in piedi, ma anche in posizione seduta, per esempio durante la guida.
Le cause di un’ernia inguinale sono ancora oggetto di studio, ma si può affermare che vi sia una predisposizione fin dalla nascita. Nella donna è meno frequente che nell’uomo, da 1 a 5 a 1 a 10 a seconda delle casistiche. Il difetto della parete addominale attraverso il quale esce l’ernia non è una rottura ma piuttosto una debolezza congenita per cui non vi è possibilità di guarigione spontanea. Lo scopo di un intervento per ernia inguinale è di restituire al paziente una funzione assolutamente normale e garantirgli lo svolgimento di ogni attività. Il periodo di convalescenza dopo l’intervento dipende dalla attività che il soggetto deve intraprendere.
A – ERNIA EPIGASTRICA si sviluppa nella linea mediana al di sopra dell’ombelico
B – ERNIA OMBELICALE si sviluppa attorno all’ombelico
C – ERNIA INCISIONALE o LAPAROCELE si sviluppa sulla cicatrice di una precedente incisione addominale
D / E – ERNIA INGUINALE si sviluppa accanto all’apertura dell’anello inguinale
F – ERNIA CRURALE si sviluppa nel canale femorale alla radice della coscia